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Lunga vita ai Blur che sono tornati ad essere tutti amici

A dirlo sono il batterista e il bassista della band Dave Rowntree e Alex James
Lunga vita ai Blur che sono tornati ad essere tutti amici

Il bassista dei Blur Alex James si è augurato che la band continui a restare insieme ancora a lungo. Almeno così hanno lasciato intendere le sue parole in una intervista concessa al quotidiano britannico The Sun rispondendo a una domanda riguardante il futuro del gruppo: "L'anno scorso è stato davvero magico. Spero che potremo continuare a farlo e a mantenerlo speciale finché vivremo. E spero che sia per un tempo molto lungo".

Le parole di James giungono dopo che il batterista della band, Dave Rowntree, aveva rivelato che i Blur sono disposti a lavorare insieme ogni volta che se ne presenti una buona occasione. Alla rubrica Wired del quotidiano Daily Star ha infatti spiegato: "Ci sono ancora tantissime cose che potremmo fare. Si tratta di trovare un'offerta a cui è molto difficile dire di no. Quando siamo tornati insieme la prima volta nel 2009, eravamo molto felici di essere i primi a suonare in quello che è diventato il British Summer Time festival ad Hyde Park. Poi ci è stato chiesto di essere gli headliner della festa di chiusra delle Olimpiadi del 2012, alla quale non si può dire di no."

Rowntree ha dichiarato che la band si è molto divertita durante il tour dello scorso anno che ha accompagnato l'uscita dell'album "The Ballad of Darren" (leggi qui la recensione). "Siamo tornati ancora tutti amici, ci siamo divertiti molto a fare i concerti. Quindi non c'è assolutamente alcun motivo per cui non potremmo prendere in considerazione un'altra idea interessante, se siamo tutti disponibili. Ma ora non c'è assolutamente nulla in agenda per i Blur."

Il 60enne batterista ha spiegato che suonare davanti a un pubblico di 90.000 persone nella doppia data allo stadio di Wembley di Londra, nonostante il nervosismo iniziale è diventato presto relativamente semplice. "È stressante essere l'headliner di uno spettacolo con così tante persone davanti al pubblico di casa. C'erano tutti i nostri amici e le nostre famiglie. Se fosse stato un disastro, la mattina dopo avresti dovuto guardare quelle persone negli occhi. Ma una volta partiti ci siamo detti, 'Sappiamo come farlo.' A metà della prima canzone, eravamo tutti concentrati.” Quei due concerti a Londra sono stati pubblicati quest'anno nell'album live “Live at Wembley Stadium” (leggi qui la recensione).

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